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La genetica sfida le nostre certezze, mette in questione l'idea stessa di essere umano, il nostro rapporto con la corporeità e con la vita. Sino a che punto siamo il nostro genoma? È possibile che domani sia l'immagine del DNA, e non più quella del nostro volto, ad identificarci? Le possibilità nuove di conoscenza offerte dai test genetici possono cambiare la nostra vita, la proiezione nel futuro, il progetto genitoriale, i rapporti lavorativi e sociali. Nuovi interrogativi si aprono per l'etica e per il diritto: la tensione tra diritto di sapere e diritto di non sapere, tra rispetto della privacy e tutela della vita, i dilemmi etici sollevati dalla diagnosi genetica prenatale. Altre questioni sono poste dal nuovo potere di intervento sulla vita: si può superare il veto posto sinora agli interventi di ingegneria genetica sulle cellule germinali, presumendo il consenso delle generazioni future? È possibile porre paletti fermi tra terapia e trasformazione? E ancora: quali sono i rischi, quali i vantaggi degli OGM? È giusto brevettare le scoperte sulla vita, in particolare sulla vita umana? Problemi complessi che gli autori del testo affrontano in modo diverso: alcuni tendendo più a preservare l'esistente, sulla scia dei principi di responsabilità e di precauzione; altri cercando regole flessibili all'avanzare della scienza; altri, infine, tentando una terza via nell'argomentazione e nel dialogo.